All’interno della villa, si conserva una vasta porzione dell’originale decorazione liberty. Troviamo dipinti decorativi che compongono le pareti di ogni stanza, inferriate artistiche, radiatori in ghisa, e le cornici delle porte che si distinguono per la loro bellezza. Lo scalone principale è caratterizzato da una balaustra in ferro battuto. Esternamente, i muri sono intonacati in un vibrante colore rosso Verona, anche se inizialmente presentavano bande bicromatiche. Le finestre sono impreziosite da cornici e motivi in pietra bianca. Il loggiato che adorna la facciata è sorretto da colonnine con capitelli compositi.
La villa è in completo stato di abbandono, presentando criticità di tipo superficiale e strutturale.
Gli interni, caratterizzati dall’elegante apparato decorativo in stile liberty, sono stati gravemente deturpati da atti vandalici.
La suggestiva Galleria Villa Cuzzi, conosciuta anche come “Villa Curzi” nei disegni originali, rappresenta un affascinante punto di interesse dal passato enigmatico. Inserita nei documenti come “ville sul pendio” e designata come Stollen H, l’edificio, racchiude storie misteriose e ricordi travagliati. Durante il tumultuoso periodo del 1944, la villa fu adibita a rifugio, accogliendo un gruppo di persone di cui faceva parte un generale responsabile del Servizio Informazioni dell’Esercito e il suo team.
Posizionato nel suggestivo parco della villa lungo la strada di accesso, il rifugio aveva la capacità di ospitare un notevole numero di individui, con due entrate protette da muri paraschegge. All’interno, due gallerie strette, alte e larghe, conducevano alla stanza centrale, caratterizzata da un tetto a botte e dimensioni considerevoli. L’ambiente era suddiviso da tramezzi in mattoni. Successivamente, il rifugio fu ampliato verso est, creando un terzo accesso esterno al parco della villa. Questa nuova galleria, murata all’uscita e lunga, conserva ancora le tracce dell’impianto elettrico, offrendo un’atmosfera intrisa di storia e mistero.
